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Omaggio a Tsegereda Woldeghiorghis, governatrice Northern Red Sea Zone, Eritrea

Marilena Dolce
19/08/17
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Omaggio alla governatrice Tsegereda Woldeghiorghis

 

 

Il ricordo di Tsegereda Woldeghiorghis. Ne parlano Angelo Castiglioni, direttore CeRDO, per gli scavi archeologici di Adulis e Serena Massa, archeologa

Lo scorso lunedì, un giorno prima della pausa di Ferragosto, è mancata in Eritrea, Tsegereda Woldeghiorghis, governatrice della Northern Red Sea Zone.

Nata 57 anni fa a Mendefera, città nella zona meridionale dell’Eritrea, Tsegereda a sud era rimasta. Per lavorare, dopo il 1991, anno dell’indipendenza del Paese, per l’amministrazione di Massawa, come governatrice.

Ora le sue spoglie riposano in pace ad Asmara, nel Cimitero dei Patrioti.

Moltissime persone, amici, conoscenti, colleghi, ministri, hanno reso omaggio, durante i funerali di stato, presente il presidente Isaias Afwerki, a lei, donna gentile e combattiva, mancata troppo presto.

Da ragazza, come molte altre giovani eritree, non si era sottratta al pericolo. Aveva combattuto contro l’Etiopia, durante la lunga lotta per la liberazione del Paese (1961-1993). Una lotta iniziata negli anni in cui lei era ancora bambina a Mendefera. Città che reca, già nel nome, “nessuno osò”, lo spirito fiero e la determinazione di non far passare le invasioni straniere.

Nel 1978, a diciott’anni, Tsegereda si unisce al EPLF, (Eritrean People’s Liberation Front). Combatterà per cacciare dalla propria terra Menghistu Heilè Mariam, allora a capo dell’Etiopia.  

Tsegereda amava Massawa, città che, purtroppo porta ancora oggi i segni delle gravi ferite. Quelle  subite dopo l’attacco aereo delle forze etiopiche, poco prima della liberazione del Paese e della capitale. 

Era interessata e seguiva con partecipazione tutte le iniziative che riguardavano la storia, soprattutto quella di Massawa e delle zone limitrofe.

Così ogni anno, da quando nel 2011 era iniziata la missione archeologica italiana per portare alla luce Adulis, la “Pompei d’Africa”, s’incontrava con il gruppo di ricercatori universitari.

Adulis, 2013. Visita al campo archeologico. La governatrice Tsegereda Woldeghiorghis con Alfredo Castiglioni

Tra loro Angelo Castiglioni, fondatore con il fratello Alfredo, purtroppo mancato nel 2016, del CeRDO, Centro Ricerche sul Deserto Orientale e Serena Massa, archeologa dell’Università Cattolica di Milano.

“In questi giorni di vacanza”, dice a EritreaLive Angelo Castiglioni, “mi ha colpito come proverbiale fulmine a ciel sereno la notizia della morte della governatrice Tsegereda. Non me l’aspettavo, anche se ero a conoscenza del suo male”.

“La ricordo” continua “quando, durante le nostre missioni veniva a visitare gli scavi ad Adulis. Era sempre serena. Interessata a vedere lo stato d’avanzamento dei lavori. Le sue domande erano intelligenti e pertinenti”.

“Ci diceva”, ricorda Angelo Castiglioni “che gli scavi avrebbero fatto conoscere la storia passata del suo Paese. Accompagnando l’affermazione con un sorriso”.

“Col sorriso” completa “che le ho visto ancora illuminare il volto lo scorso gennaio, al termine della missione archeologica. “È con tale sorriso” conclude “che la ricordo e che voglio ricordarla per sempre”.

Anche l’archeologa dell’Università Cattolica di Milano, Serena Massa, rattristata per la grave perdita, mi spiega che Tsegereda è stata un punto di riferimento importante per le loro missioni annuali.  

Una donna coraggiosa, vivace, che con noi si esprimeva spesso in italiano, aggiunge.  

“Con lei avevo parlato non solo degli scavi archeologici, ma anche del significato che tale sito avrebbe potuto avere per l’economia della regione”. Temi che stavano molto a cuore alla governatrice, spiega.

“Lei, infatti, credeva nell’importanza di un buon rapporto tra la missione italiana e le comunità locali. Per  questo si prodigava.   

“Al di là del ruolo ufficiale” continua Serena Massa “ne ammiravo molto il profilo di donna. Una persona autorevole, capace di gestire le diverse situazioni con calma e intelligenza”.

Emerge dalle parole di Angelo Castiglioni e Serena Massa, che con il loro gruppo di lavoro ad Adulis hanno avuto modo di conoscere e lavorare con la governatrice Tsegereda, il grande dolore per la perdita di una donna capace, intelligente, determinata e gentile. Un’amica.

 

Marilena Dolce

Marilena Dolce, giornalista. Da più di dieci anni viaggio verso il Corno d'Africa e da altrettanti scrivo ciò che vedo. Soprattutto per Eritrea ed Etiopia ma non solo. Dal 2012 scrivo per EritreaLive, notizie e racconti in diretta dall'Eritrea. Perchè per capire il mondo bisogna uscire dal proprio quartiere, anche solo leggendo.

Una risposta a “Omaggio a Tsegereda Woldeghiorghis, governatrice Northern Red Sea Zone, Eritrea”

  1. Marco ha detto:

    Ricordo Tsegereda come una donna determinata onesta forte e.intelligente
    Soffro ogni giorno per sua prematura scomparsa.E una grande perdita per la sua famiglia e per tutta l’Eritrea .
    Sarai sempre nel mio cuore tuo cognato
    Marco

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