Expo Milano 2015, la Repubblica della Guinea si presenta durante il National Day
ExpoMilano2015, National Day Repubblica di Guinea, l’Ambasciatore Mohamed Cherif Diallo durante il discorso ufficiale di apertura.
Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita, tema di Expo 2015, conduce il dialogo, iniziato a Milano lo scorso 1 maggio, tra i 145 paesi presenti, un dialogo che si vorrebbe continuasse anche dopo la chiusura dell’esposizione universale, perché per molti paesi africani la scommessa per lo sviluppo dei prossimi decenni passerà anche attraverso una buona politica alimentare.
Quattro sono i settori che garantiranno all’Africa crescita e sviluppo e sui quali si concentreranno gli investimenti stranieri: risorse minerarie, agricoltura, beni di consumo e infrastrutture.
L’agroalimentare occuperà una posizione centrale per investimenti e sviluppo, se si pensa che il 50% delle terre arabili, non coltivate, si trova in Africa.
L’importanza di migliorare produzione, distribuzione e accesso al cibo si comprende ricordando alcuni numeri; nel 1950 eravamo 2,5 miliardi di persone, nel 2011 abbiamo raggiunto i 7 miliardi, nel 2050, secondo una stima Onu, saremo 9,6 miliardi.
Ecco l’urgenza di trovare un modo per incrementare la produzione agroalimentare, garantendo a tutti, in maniera sostenibile, accesso al cibo.
Una sfida che Occidente e Africa dovranno affrontare uniti, anche se, per molti paesi africani presenti a Expo nei padiglioni e nei nove cluster tematici, con l’inizio del nuovo millennio è cominciata un’importante fase di sviluppo che, secondo il FMI, (Fondo Monetario Internazionale) vedrà nel periodo 2015-2020 tra i venti paesi che avranno la più rapida crescita, undici paesi africani e tra loro la Repubblica di Guinea.
Dopo l’alzabandiera e gli inni, italiano e guineano, che danno l’avvio ufficiale ai festeggiamenti del National Day, l’ambasciatore della Repubblica di Guinea, Mohamed Cherif Diallo, nel suo discorso spiega che il paese è pronto ad accogliere investitori italiani, soprattutto nel settore energetico, dell’agricoltura, del turismo e nell’agroalimentare.
“Il nostro governo” ha detto il diplomatico, “ha attuato riforme che incoraggiano gli investimenti esteri, perciò invitiamo chi è interessato, soprattutto l’imprenditoria privata, a investire nel settore agricolo e nell’agroalimentare, campi ricchi di opportunità”.
Riferendosi a Expo, esposizione che in Italia è stata al centro di non poche polemiche, l’Ambasciatore Diallo ha detto: “la storia potrà dire che Milano nel 2015 ha ospitato una delle manifestazioni mondiali più belle”. “La Guinea” ha poi continuato “è orgogliosa di essere parte di quest’evento mondiale e di presentare a tutti i visitatori la sua forte crescita in campo agroalimentare”.
Nonostante le importanti risorse minerarie, bauxite innanzi tutto, spiega l’ambasciatore Diallo, poiché l’80 per cento della popolazione guineana vive di agricoltura, il governo ha ritenuto prioritario incentivarne lo sviluppo, aderendo nel 2003 alla dichiarazione di Maputo, siglata dai paesi aderenti all’Unione Africana, che chiede di destinare il dieci per cento del bilancio statale allo sviluppo dell’agricoltura.
La Repubblica di Guinea partecipa a Expo nel cluster Frutta e Legumi con il tema “frutta e legumi, motore di sviluppo socioeconomico e di riduzione della povertà”. Obiettivo del paese è il raggiungimento di una completa sicurezza alimentare.
La Guinea, con capitale Conakry, è un paese dell’Africa occidentale grande più o meno come la Gran Bretagna, abitato da più di 10 milioni di persone, confinante a nord con Guinea Bissau e Senegal a est con Mali e Costa d’Avorio, a sud con Liberia e Sierra Leone, mentre a ovest si affaccia sul Golfo di Guinea.
“È un paese nel quale l’acqua non manca, oltre al mare, è attraversato da tre importanti fiumi che favoriscono agricoltura, allevamento, pesca. La Guinea ha bisogno, però, d’investimenti in campo energetico” dice il console onorario della Repubblica di Guinea, Antonio Colombo, aggiungendo che il paese ha il più grande giacimento di bauxite del mondo, secondo per sfruttamento ma primo per potenzialità. Poi ci sono giacimenti di oro e diamanti”.
Un paese, quindi, che ha grandi risorse per sconfiggere fame e povertà.
“Lo sviluppo nel settore agricolo è fondamentale per la lotta alla povertà e per l’approvvigionamento alimentare” ha detto nel suo intervento Bruno Antonio Pasquino,commissario generale di Expo Milano 2015, “Expo rappresenta una possibilità straordinaria per garantire un’alimentazione sicura ed evitare malattie”.
Aggiungendo, per quanto riguarda la lotta al virus Ebola, malattia terribile che l’anno scorso ha causato moltissimi morti in molte regioni africane, tra le quali la Guinea, che l’Italia darà ancora il massimo sostegno per assicurarne la definitiva sconfitta.
Durante la presentazione del paese all’interno del Cluster, Bruno Pasquino ci ha detto: “È con il presidente Alpha Condè che la Guinea sta vedendo la luce in quello che per troppi anni è stato un tunnel buio. Per questo motivo l’Italia coopera con la Guinea, perché non si abbiano più emergenze come Ebola e per aiutare lo sviluppo e la crescita del paese”.
Tra pochi giorni, il prossimo 11 ottobre, nella Repubblica di Guinea si svolgeranno le elezioni, questo è il motivo per cui “il presidente Alpha Condè non è a Expo”, dice Antonio Colombo, infatti “manca solo una settimana alle elezioni e lui, presentandosi per il secondo mandato, è impegnato a seguire la campagna elettorale”.
Alpha Condè, primo presidente eletto democraticamente nel 2010, ha ereditato una difficile situazione sociale ed economica, il suo impegno per riavviare la crescita e lo sviluppo del paese, anche se non mancano le risorse, non è semplice. Più volte ha dichiarato che alla base dello sviluppo devono esserci pace e tranquillità.
Sono molti gli osservatori indipendenti che testimoniano la svolta positiva avvenuta in questi cinque anni (2010-2015)con il suo governo. La Guinea oggi è un paese più stabile e democratico, che incoraggia investimenti esteri per migliorare il proprio futuro.
Un futuro che le seconde generazioni, ragazzi nati in Italia da genitori guineani, vedono positivo. “Penso di tornare nel mio paese” mi dice Aisha, una giovane guineana che vive a Piacenza, “perché lì adesso puoi aiutare, creare il benessere di cui c’è bisogno, lavorare per questo scopo. La scuola in Guinea è considerata importante, molti studiano, vanno all’Università, sono bravi. Tutti i miei cugini stanno studiando e si stanno laureando, ci sono famiglie povere che fanno fatica, perché ci sono tanti figli, allora devono scegliere chi far studiare. Però si vive bene, là sei felice e quando vivi con loro ti rendi conto che per essere felice non serve l’iphone”.
Che in Guinea si viva tranquillamente lo conferma anche il console onorario: “La Repubblica di Guinea” dice “ci tiene a essere chiamata così non solo per non essere confusa con le altre Guinee (ndr, Guinea Bissau, Guinea Equatoriale, Nuova Guinea) ma soprattutto perché ha una costituzione laica e crede nella convivenza pacifica delle diverse etnie, culture, religioni”.
Cultura e tradizione presentate a Expo, durante il National Day, dal gruppo Phare de Tamarà che danza e suona, molto applaudito, lungo tutto il Decumano, fino al Cluster Frutta e Legumi.
“La Repubblica di Guinea ha una storia importante anche dal punto di vista musicale, suonano molto bene il balafon,(ndr, una specie di xilofono) uno degli strumenti più antichi dell’Africa”, spiega il console onorario commentando i balli e la musica del gruppo.
Non solo tradizione però perché il paese ha partecipato, ci dice, come ospite speciale, al Salone del Libro di Torino.
La parte istituzionale della giornata si conclude con l’arrivo della delegazione guineana a Palazzo Italia dove l’ambasciatore Mohamed Cherif Diallo firmerà la Carta di Milano, con la quale le parti, Italia e Guinea, s’impegnano a eliminare fame e malnutrizione, nel rispetto dell’ambiente.
Marilena Dolce
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