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Eritrea, Timkat, si festeggia oggi il Battesimo di Gesù

Marilena Dolce
20/01/20
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Eritrea, Timkat, si festeggia oggi il Battesimo di Gesù

Timkat, il battesimo

 

Per la Chiesa cristiana eritrea ed etiopica che segue il calendario giuliano, oggi si festeggia il Timkat.
Il Timkat è la festa del  battesimo di Gesù. Una ricorrenza molto sentita che si svolge all’aperto, vicino a una sorgente d’acqua. Il rito inizia la vigilia, quando i fedeli passando la notte insieme tra veglia, canti e preghiere, attendono l’alba.
Durante la cerimonia mentre alcuni preti benedicono l’acqua con una croce d’oro, altri divisi in due file, suonano il tamburo tradizionale. Poi danzano avvicinandosi e allontanandosi reciprocamente. È un rito che si tramanda di anno in anno, cui partecipano moltissime persone.
È anche il momento in cui il prete porta sulla testa, protetto da preziosi teli il Tabot, la tavola delle Leggi, custodita in ciascuna chiesa in un luogo dove i fedeli non possono normalmente andare.
Tabot, in ebraico, significa alleanza e indica l’Arca.  Nella lingua ghe’ez invece vuol dire altare. Una tavola di pietra o legno posata sull’altare su cui stanno il pane e il vino. Nessuno oltre al prete può vedere il Tabot. Solo durante il Timkat è concesso ai fedeli vederlo.
I sacerdoti durante il Timkat indossano paramenti molto belli, preziosi, dai colori accesi. Gli ombrelli in velluto, con le frange d’oro, servono per proteggerli dal sole e per riparare la copia del Tabot. Hanno decori che rappresentano le costellazioni.
Al termine della processione inizia una danza rituale, con l’accompagnamento di tamburi e sistri. Poi il corteo  durante il quale i preti più anziani si appoggiano a lunghi bastoni.
Quindi arriva l’atteso momento della purificazione. Il sacerdote incensa l’acqua e accende le candele fissate a un legnetto che getta in acqua. Quando le candele, che simboleggiano la Trinità, si spengono il celebrante bagna un ramoscello e benedice prima i quattro punti cardinali, poi le persone.
Tutti allora si immergono nell’acqua. Infine, terminato il rito, ognuno riempie una bottiglia d’acqua santa, per portarla a casa e tenerla in ingresso, per scacciare il Male.

Marilena Dolce

Marilena Dolce, giornalista. Da circa dieci anni viaggio verso il Corno d'Africa e da altrettanti scrivo ciò che vedo. Soprattutto per Eritrea ed Etiopia ma non solo. Dal 2012 scrivo per EritreaLive, notizie e racconti in diretta dall'Eritrea. Perchè per capire il mondo bisogna uscire dal proprio quartiere, anche solo leggendo.

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