Eritrea, sono sei i nuovi casi di Covid-19.

Asmara, il Ministero della Sanità ha oggi comunicato altri sei casi di persone risultate positive al test Covid-19.
Si tratta di gente arrivata ad Asmara con voli atterrati all’aeroporto della capitale prima del 25 marzo. A quella data infatti il traffico aereo è stato fermato.
I nuovi casi Covid-19 riguardano un uomo e cinque donne. La loro età va dai 32 ai 60 anni.
Quattro di loro sono stati messi in quarantena appena arrivati ad Asmara. Due invece erano asintomatici, perciò non sono stati messi subito in quarantena. Il termo scanner non ha rilevato temperature sopra la media per nessuno dei passeggeri di quello stesso volo.
Il totale delle persone positive al virus Covid-19 è salito ora a 12.
Tutti i pazienti risultati positivi al test Covid-19 sono in quarantena ospedaliera e stanno ricevendo l’assistenza medica necessaria.
Nel frattempo, nei giorni scorsi, il governo di Asmara ha deciso di limitare gli spostamenti delle persone sia all’interno delle città che da regione a regione. Le scuole di ogni ordine e grado sono chiuse. I mezzi pubblici fermi. Non si possono formare gruppi superiori alle 10 persone, né per funerali, né per matrimoni. Per le funzioni religiose il governo ha lasciato che a decidere fossero le singole istituzioni, cha hanno chiesto ai fedeli, visto il pericolo di contagio, di pregare da casa.
Le strade di Asmara si stanno svuotando molto rapidamente. Negli uffici pubblici e in banca si entra scaglionati, dopo aver disinfettato le mani. In molte strade del centro della capitale sono state collocate fontanelle per lavare le mani.
Tanti negozi sono chiusi. Per quelli essenziali e di generi alimentari ancora aperti il governo sorveglia che la situazione d’emergenza non provochi aumenti di prezzi o mercato nero, pena salate multe.
La diaspora sta aiutando il Ministero della Sanità sostenendo con donazioni l’acquisto del materiale sanitario necessario per fronteggiare il virus.
Nei giorni scorsi dall’estero sono arrivate mascherine, caschi, tute, respiratori, tamponi. Parte di quest’aiuto è arrivato dalla Cina, grazie alle fondazioni di Jack Ma.