Eritrea, Arcipelago Dahlak, guida di Vincenzo Meleca, un avvocato prestato al mare


Vincenzo Meleca, avvocato, prestato al mare per passione, ha scritto una guida sull’Arcipelago delle Dahlak, in Eritrea. Se chiedete ai vostri amici dov’è l’Arcipelago Dahlak, vi risponderanno: “Arcipelgo Dahlak? Cos’è ?” Tutti conoscono Maldive o Seychelles, pochissimi l’Arcipelago delle Dahlak. Così scrive nell’introduzione alla guida “Arcipelago Dahlak”, (Greco&Greco editori, 2016) Vincenzo Meleca. Motivo per cui serviva una nuova guida sull’Arcipelago Dahlak.
I motivi per cui ho scritto la guida sull’Arcipelago Dahlak, dice a EritreaLive, sono almeno quattro: primo, come segno d’amore per questo lembo di paradiso. Secondo, per ricordare agli italiani smemorati quante tracce di storia italiana sono presenti nei mari di questo arcipelago. Terzo, per cercare di far conoscere ad una platea più vasta possibile l’esistenza di uno dei pochi luoghi al mondo dove la natura è ancora, in buona parte, non contaminata dalla cosiddetta civiltà. Ultimo motivo, la speranza che leggere la guida e guardare le illustrazioni possa favorire un turismo consapevole ed ecosostenibile che aiuti, anche economicamente, l’Eritrea e la sua meravigliosa popolazione.
Aggiungerei che la guida è, di per sé, una bella lettura.
Libro pratico da mettere in valigia in caso di viaggio, come tutte le guide che si rispettino. Ma anche lettura interessante prima della partenza, perché racconta molto di questo sconosciuto Arcipelago Dahlak.
Un racconto che intreccia le vicende del paese cui appartiene, l’Eritrea. Dominazioni diverse, ottomana, egiziana, italiana, etiope. Poi invasioni militari, ancora una volta italiane, poi sovietiche ed etiopiche. Storia passata e recente, fino all’indipendenza (1991) per la quale hanno combattuto anche gli afar, abitanti delle Dahlak
Navigare da Massawa per approdare alle Dahlak vuol dire ritrovarsi in un mondo separato dalle comodità del progresso, senza luce e acqua per intendersi. Però vuol dire anche trovare, sulle isole più grandi, villaggi dove, insieme a una natura aspra, s’incontrano persone cortesi che narrano la loro storia. Vuol dire conoscere gente appartenente a un gruppo etnico antico, quello afar, che conserva gelosamente le proprie tradizioni.

