OPERAZIONE FENKIL, l’Eritrea ricorda ogni anno la liberazione di Massawa
(8-10 febbraio)

OPERAZIONE FENKIL (estirpazione), l’Eritrea ricorda ogni anno la liberazione di Massawa, avvenuta dall’8 al 10 di febbraio.
È il 1990 quando a Massawa i guerriglieri sferrano l’attacco per liberare la città portuale sul Mar Rosso dall’occupazione etiopica.
Dal 1961 combattono per l’indipendenza dall’Etiopia, prima contro l’imperatore Heilè Selassie, poi contro il Derg di Menghistu Heilè Mariam.
Dall’8 al 10 febbraio per settantadue ore la battaglia sarà condotta a Massawa, per terra e per mare. Uno scontro impari. L’Etiopia, sostenuta dalle grandi potenze, è meglio armata e ha un esercito più numeroso. Per mantenere il controllo sul porto schiererà carri armati, cannoni, missili, razzi anticarro, navi.
Gli eritrei invece sono soli. Combattono con una fanteria armata con armi di risulta, sottratte al nemico. Mentre in mare, per difendere la costa, escono i battelli fenkil, piccole cannoniere.
Dall’estero c’è incredulità. Pochi pensano che gli eritrei possano farcela. Invece la vittoria arriva e, con essa, la liberazione di Massawa.
Una sorpresa non solo per l’opinione pubblica internazionale, ma anche per il Derg e i suoi generali.
Una vittoria che mette fine alla presenza in Eritrea della Seconda Armata Rivoluzionaria Etiopica.
Dopo la sconfitta l’esercito etiopico, infatti, arretra verso Ghinda. Tuttavia Menghistu non accetta di aver perso. Vuole vendetta. Così ordina la completa distruzione della città, bombardandola con con bombe a grappolo e napalm. Moriranno tantissimi civili, donne e bambini. Una scelta sanguinaria di cui ancora oggi la città porta i violenti segni.
