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Oggi giornata mondiale #endpoverty, primo obiettivo 2030
Marilena Dolce
17/10/18
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Giornata Mondiale #EndPoverty, primo obiettivo dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
Nella giornata mondile della lotta contro la povertà, #EndPoverty, primo degli Obiettivi 2030, la FAO ricorda che nel mondo tre quarti del cibo consumato arriva dall’agricoltura. Ma che sono proprio i contadini l’ottanta per cento di persone a rischio povertà.
Povertà che Action Aid definisce estrema quando una persona, una comunità o in un’intera regione si vive con meno di un dollaro al giorno. Una condizione nella quale si trova, dati del 2016, il 13% della popolazione mondiale, circa 902 milioni di persone.
Sulla #EndPoverty dall’Eritrea arrivano buone notizie. In occasione del #WorldFood Day, la giornata mondiale dell’alimentazione, strettamente collegata agli obiettivi #End Poverty e #ZeroHunger, il ministro dell’agricoltura Arefaine Berhe conferma, nel suo intervento, che nel 2030 un mondo senza fame è possibile. Grazie all’impegno di tutti.
Riferendosi alla situazione in Eritrea il ministro dice che la strada imboccata è quella giusta per raggiungere gli obiettivi di un mondo senza fame, dove c’è sicurezza alimentare.
Non tutto dipende dall’agricoltura, spiega, ma in una società come quella eritrea dove la maggior parte delle persone lavora in questo campo, le scelte per sostenerlo sono fondamentali. Ed è grazie ad esse che si possono raggiungere buoni risultati.
Sementi migliori e diversificate, microcredito e un “pacchetto” contenente semi, legna da ardere e animali da cortile. questa è la base garantita a molte famiglie di agricoltori e contadini. Per fare in modo che il loro lavoro sia più sicuro e redditizio.
Un altro incentivo è che ci siano tra agricoltori periodici incontri per lo scambio di opinioni e per la condivisione di esperienze.
Un mondo senza fame, ha riprtuto il ministro, è possibile se le azioni sono indirizzate verso l’obiettivo in modo giusto.
In questi anni, per l’agricoltura in Eritrea è stato fatto un grande lavoro. Soprattutto per trattenere l’acqua. L’Eritrea è un paese con molte zone aride. Le precipitazioni sono brevi e violente, perciò il lavoro è stato quello di costruire dighe, ma anche piccoli invasi. L’obiettivo era trattenere l’acqua per fare in modo che i campi fossero sempre irrigati. Il risultato è sotto gli occhi. Percorrendo il paese, i campi sono verdi, coltivati, e nei mercati c’è frutta e verdura.
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