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Eritrea, una storia d’altri tempi di uomini e bastoni

Marilena Dolce
06/11/18
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Eritrea, una storia d’altri tempi di uomini e bastoni

Eritrea, l’eleganza degli uomini con il manto di cotone bianco e  i tipici bastoni

Eritrea, una storia d’altri tempi di uomini e bastoni.  Bastoni che hanno salvato una vita.

Un po’ di tempo fa in Italia ho incontrato una signora, italiana, nata in Eritrea nel 1945 che mi racconta una storia d’altri tempi. Una storia di bastoni che salvano una vita.

Il papà era arrivato a Massawa dalla provincia emiliana per fare il militare, destinazione caserma di Segheneiti.

Alla fine della guerra lui, che intanto si è sposato e ha due figli, decide di rimanere in Eritrea.  Non più come militare ma per occuparsi di legname.

Era un uomo semplice, prima soldato ora taglialegna. Per il suo lavoro ingaggiava ogni martedì, giorno di mercato, alcuni eritrei perché lo aiutassero. Non molte persone, perché i soldi erano pochi.

Un pomeriggio mentre stava rientrando a casa, alla guida del camion, lo fermano gli shifta.

Negli anni ’50 gli shifta, banditi che vivono nascosti sulle montagne dell’altopiano, rendono pericoloso spostarsi.

Si dice che avessero ricevuto dall’amministrazione inglese il compito di spaventare e, a volte uccidere, gli italiani. Lo scopo era di svuotare aziende e concessioni ancora gestite dagli italiani rimasti.

Il poveruomo fermato e spogliato, non ha molto da dare. Niente soldi nel portafoglio, e sul sedile solo il paniere, ormai vuoto. Visto che gli puntano addosso un moschetto, l’uomo chiede di riavere la giacca e, da una tasca, prende un’immagine della Madonna. Le dà un bacio, sperando che lei lo faccia avere ai suoi figli.

A quel punto però dalle montagne urlano:”fermatevi”.

Scendono altri shifta che dicono di conoscere l’uomo bianco. Che non è cattivo, anzi è uno che dà da mangiare a molti di loro che fanno i boscaioli.

Un altro replica. “Dà da mangiare a voi cristiani non a noi musulmani. Noi non siamo mai scelti”.

L’uomo non capisce. Così questi gli spiegano che gli uomini che volevano lavorare, per essere scelti buttavano per terra i loro bastoni. E quelli che lui raccoglieva erano sempre di cristiani.

L’uomo, allibito, dice che la sua era sempre stata una scelta casuale. Nessuno gli aveva mai spiegato le differenze tra i bastoni. A quel punto gli shifta gli spiegano che i bastoni grossi e nodosi, che lui preferiva, erano dei cristiani. Mentre i musulmani usano bastoni più leggeri e flessibili.

Bene, dice l’uomo. D’ora in avanti farò diversamente.

La questione è risolta, anche per gli shifta. In chiusura decidono di dargli un “lasciapassare” perché non sia più fermato. È così che sul vetro del camion appare l’immagine della Madonna.

Marilena Dolce

Marilena Dolce, giornalista. Da più di dieci anni viaggio verso il Corno d'Africa e da altrettanti scrivo ciò che vedo. Soprattutto per Eritrea ed Etiopia ma non solo. Dal 2012 scrivo per EritreaLive, notizie e racconti in diretta dall'Eritrea. Perchè per capire il mondo bisogna uscire dal proprio quartiere, anche solo leggendo.

Una risposta a “Eritrea, una storia d’altri tempi di uomini e bastoni”

  1. marco calistri ha detto:

    adesso sono certo che dietro l’ assassinio di alcuni italiani c’era lo zampino inglese.vedasi il massacro di mogadiscio

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