Eritrea ed Etiopia, ritiro delle truppe dal confine
Eritrea ed Etiopa, ritiro delle truppe dal confine.
Oggi il primo ministro etiopico Abiy Ahmed e il presidente Isaias Afwerki erano sul confine, per il ritiro delle truppe. Notizie degli accadimenti fornite dai tweet di Yemane Gebremeskel, ministro dell’informazione eritreo e Fitsum Arega, capo dello staff del premier Abiy.
La strada tra i due paesi confinanti tornerà quindi ad essere percorribile. Una notizia sognata a lungo dalle persone rimaste divise dopo il conflitto 1998-2000. Adesso potranno riabbracciare parenti e amici. Potranno riprendere i commerci.
Un modo bello per festeggiare l’inizio dell’anno, secondo la tradizione del calendario etiopico.
La divisione tra i due popoli è terminata. Dal 9 luglio, data della firma dell’accordo di pace tra Eritrea ed Etiopia, sono stati fatti molti progressi. I due leader hanno mantenuto gli impegni. Sono state riaperte le ambasciate, ripristinate le linee telefoniche, ripresi i voli, condivise le infrastrutture, cominciando dai porti.
Ora, con la smobilitazione delle truppe sulla frontiera, riapriranno anche le strade e gli spostamenti saranno liberi.
Il presidente Isaias e il primo ministro Abiy, dunque, hanno festeggiato simbolicamente l’inizio d’anno con le truppe. Scegliendo due luoghi sul confine tra Eritrea ed Etiopia, Debay Sima-Bure, vicino ad Assab e e Serha Zalambessa.
In una dichiarazione ai giornalisti all’aeroporto di Bole il premier etiopico ha detto, “una bella festa di inizio anno, quella celebrata oggi sul confine”.
La guerra per i territori e le frontiere stabilite dal colonialismo è finalmente terminata. Dopo l’indipendenza raggiunta nel 1991 Eritrea ed Etiopia si sono scontrate nel 1998 per un’area sul confine. La zona era stata riconosciuta eritrea nel 2002, senza però che l’Etiopia la abbandonasse. Fino ad oggi.
La pace tra Eritrea ed Etiopia è stata possibile grazie alla nuova politica di Abiy Ahmed. Il primo ministro etiopico, subentrato a Heilemariam Desalegn, ha interrotto il potere assoluto del TPLF, partito che si era sempre opposto alla pace.
Il premier Abiy, uomo di etnia oromo, ha teso la mano all’Eritrea, parlando di pace fin dal suo discorso inaugurale, appena arrivato al governo. Rompendo subito dopo lo stato di “non pace,non guerra” .
Oggi l’Eritrea, riacquistando i propri confini è finalmente in pace.
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