De Giorgi, il matematico che ha insegnato all’Università di Asmara
Marilena Dolce
21/08/23
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Ennio De Giorgi, il matematico italiano che ha insegnato all’Università di Asmara, in Eritrea
Dal 1966 al 1973 De Giorgi insegna all’Università di Asmara per un mese all’anno, su invito del matematico e amico Giovanni Prodi.
Ennio De Giorgi, nato nel 1928 e morto nel 1996, è stato uno dei massimi matematici del Novecento, anche se non il più famoso. Il suo nome non è così noto al grande pubblico perché non gli fu riconosciuto il merito di aver risolto il XIX problema di Hilbert, prima di John Nash, celebre protagonista di Beautiful Mind.
Docente per quarant’anni alla Normale di Pisa, vincitore del Premio Wolf, laurea Honoris causa in filosofia, De Giorgi fornisce contributi fondamentali nel campo delle equazioni, delle derivate parziali, nella teoria geometrica della misura, nel calcolo delle variazioni, senza trascurare i fondamenti della matematica e della logica.
Su di lui l’Enciclopedia Treccani scrive che è stato “uno dei più geniali matematici italiani del 20° secolo”. Nel 1956, a soli ventotto anni, nell’articolo “Sull’analiticità delle estremali degli integrali multipli”, risolve proprio uno dei 23 problemi posti da David Hilbert al Congresso internazionale dei matematici tenutosi a Parigi nel 1900. Il suo insegnamento presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, attira moltissimi matematici italiani e stranieri desiderosi di conoscere le sue originali idee.
Le lezioni di Pisa sono famose per il contenuto ma anche per il tono rilassato. Si racconta che spesso il professore terminasse di spiegare una ventina di minuti prima, per trasferirsi con l’intera classe in un vicino Caffè e continuare lì le discussioni. Erano lezioni affascinanti. Di molti corsi restano le note redatte dagli allievi che poi lui stesso rivedeva.
De Giorgi però non era solo un grande matematico. Sin dall’inizio del periodo di insegnamento a Pisa si impegna nel volontariato. Si occupa dei problemi dei più bisognosi offrendo loro un aiuto concreto e generoso. Nel 1969 insegna matematica agli adulti che si preparano per l’esame di licenza media presso una scuola serale. E, come materiale didattico, usa la Settimana Enigmistica, cosa di cui sarebbe stato fiero Piero Bartezzaghi.
“All’inizio e alla fine abbiamo il mistero. Potremmo dire che abbiamo il disegno di Dio. A questo mistero la matematica ci avvicina, senza penetrarlo”. Anche questo è un aspetto della personalità di De Giorgi, la vicinanza al tema della fede e di Dio.
Verso la fine degli anni Cinquanta De Giorgi, insieme ad altri ricercatori, tra i quali Giovanni Prodi, fonda un’associazione di giovani studiosi, mentre ogni anno dal 1960 al 1980 è membro della commissione per l’ammissione alla Scuola Normale. Sono suoi molti dei più originali problemi assegnati in quel periodo.
Dal 1966 al 1973 va come volontario per un mese all’anno, insieme a Giovanni Prodi, ad Asmara per insegnare matematica presso l’Università eritrea. Con Prodi, (1925-2010), primogenito dei nove fratelli della grande famiglia emiliana e professore di analisi matematica, De Giorgi condivide l’impegno nel sociale e l’interesse per i paesi africani.
Si fidava dell’amico e dei suoi progetti allora chiamati “opere di carità”. Gli diceva, quando gli dava un contributo, che lo faceva perché lui avrebbe saputo “cosa farne e a chi dare quei soldi”. Prodi e De Giorgi, proprio per l’Università di Asmara, raccolgono in quegli anni i fondi necessari per istituire una biblioteca matematica per l’avvio della ricerca. Entrambi credevano nell’importanza della didattica e della conoscenza tecnico scientifica nei paesi in via di sviluppo
All’Università di Asmara De Giorgi insegna finché lo permette la situazione politica eritrea, cioè fino a quando il paese non passa dall’Etiopia imperiale, alla giunta militare di Menghistu Hailè Mariam, nel 1974.
Una volta ritornato a Pisa, De Giorgi citava le sue lezioni di Asmara, definendole “imprese africane” per sottolineare quanto fosse affezionato a quei viaggi.
L’Università di Asmara era stata fondata poco prima che lui vi andasse, nel 1958. Il suo nome all’inizio era Istituto Universitario Santa Famiglia, fondato dalle Pie Madri della Nigrizia. Lo scopo era garantire l’istruzione superiore ai giovani sia eritrei sia italiani, in quel periodo ancora numerosi nel paese.
Ai primi corsi di Magistero si affiancano, subito dopo, le facoltà di Lettere e Filosofia, Economia Commercio e poi Matematica, Statistica, Scienze naturali. Infine un biennio propedeutico a Ingegneria, per continuare poi in Italia. All’inizio le lezioni sono in italiano, poi saranno tenuti anche corsi in inglese. Gli studenti che frequentano per i primi tre anni i corsi ad Asmara, poi possono concludere il percorso in Italia. L’Università infatti era riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione italiano, oltre che dallo Stato Pontificio e dal governo dell’Etiopia. Era considerato un importante ponte culturale tra Italia ed Eritrea. Una situazione che termina quando il Derg nazionalizza tutte le scuole e obbliga all’insegnamento in amarico, lingua ufficiale dell’Etiopia.
È interessante che De Giorgi avesse accettato di insegnare all’Università di Asmara se si pensa che rifiutò moltissimi incarichi presso prestigiose università americane, forse per una scarsa dimestichezza con l’inglese. In Europa era di casa a Parigi, dove soggiornava ogni anno qualche settimana per insegnare all’Università.
Nel 2001 a Pisa nasce, in sua memoria, il Centro di Ricerca Matematica. Tra le finalità vi è quella di ospitare ricercatori italiani e stranieri per favorire proprio quello scambio di idee e la collaborazione nelle ricerche in cui De Giorgi credeva. Del resto già nel 1979 De Giorgi aveva partecipato ai lavori del centro internazionale di Nizza per promuovere la didattica e la ricerca matematica nei paesi in via di sviluppo.
non conoscevo questo studioso matematico che oltre ad essere uno scienziato era anche una persona generosa e altrusta .grazie per averci fatto conoscere un altro italiano di valore che e’ stato apprezzato e considerato anche dal popolo eritreo
Carissimi Carissime, ho vissuto ad Asnara o in Eritrea dal 1939 al 1966.la NOSTALGIA. Non NOSTALGIA CANAGLIA di Albano mi fa venire un NODO alla gola. E……. Dovevate metterci il carico da 90 VOIIIIIIIIIIII