
Carmelo Saglimbeni corre in bicicletta per le strade dell’Eritrea ed è un campione.
Incontro in Italia, a Roma, Carmelo Saglimbeni, classe 1940, antesignano del grande ciclismo che in questi ultimi anni sta riempiendo d’orgoglio gli eritrei e non solo loro.
Per intendersi, quando Daniel Teklehaimanot nato in Eritrea il 10 novembre 1988, indossa la maglia a pois del 102° Tour de France, il mondo scopre un nuovo idolo.
Grande campione di ciclismo è stato anche Carmelo Saglimbeni. La bicicletta è stata la sua passione.
“La passione per la bicicletta” mi dice Carmelo Saglimbeni “comincia da ragazzino, a sedici anni, quando, con una bici prestata, perché ancora non l’avevo, arrivo secondo alla gara della scuola”.
È l’inizio di una grande passione.
“Anziché andare al cinema la domenica” mi racconta ,“mettevo da parte i soldini per comprare i pezzi per la prima bicicletta. Prima una ruota, poi l’altra. Così l’ho avuta. Un cancello, come disse mio padre, ridendo, anni dopo”.
Già perché i timori di un’avventura ciclistica per le salite e discese dell’altopiano, non sono da ignorare. E Il papà di Carmelo, uomo prudente, di origine siciliana, prima di comprare una vera bicicletta da corsa per il figlio, vuole essere certo che non rischi di farsi male.
Al contrario la mamma ha fiducia nelle sue scelte.
Anche con il cancello, Carmelo, però, ottiene buoni piazzamenti, quando poi arriva la bicicletta da corsa, fioccano le vittorie.
Le biciclette in Eritrea le porta il colonialismo italiano. Agli eritrei, tuttavia, se ne impedisce l’uso. Negli anni Trenta, come ricorda Carlo Di Salvo Rap nel suo “Diario”, tra Palermo e l’Eritrea, gli italiani, nei bauli per l’espatrio, mettono anche le biciclette. Come quella rossa con cui lui giocava da bambino, a Ghinda.

Caio Saglimbeni, erosion il tuo FAN……..grande grande…..
Io correvo in asmara negli anni 1958 59 60 e conoscevo saglimbeni
Lo vorrei contattare