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Cultura, notizie e attualità dall'Eritrea a cura di Marilena Dolce
IL CALORE DELLA FESTA Ieri #Milano, fredda e piovosa, è stata riscaldata dal calore della Festa Internazionale della Donna. Le donne #eritree, che tanto hanno fatto per il Paese, hanno festeggiato con balli e ottimo injera & zighinì. Felice di essere stata con loro.
AUGURI, PER UNA FESTA IMPORTANTE, PER TUTTE LE DONNE Per una giornata di festa nazionale in Eritrea, per tutte le donne che hanno a lungo combattuto contro ogni invasione, per avere una nazione indipendente
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OPERAZIONE FENKIL, LA LIBERAZIONE DI MASSAWA, 8-10 FEBBRAIO 1990#Massawa, città portuale sulla costa del Mar Rosso porta ancora oggi i segni della violenza subita. Nonostante ciò è bellissima. Accanto alla distruzione vi sono i simboli del riscatto e della vittoria, i carri armati in War Memory Square, i battelli d’assalto Fenkil, cioè estirpazione, le sculture per ricordare gli eroi. È il 1990 quando i guerriglieri del Fronte che stanno combattendo dal 1961 contro il dominio dell’Etiopia, prima dell’imperatore Hailè Selassiè, poi di Menghistu Heilè Mariam, conducono un duro attacco sulla costa del Mar Rosso. Settantadue ore di battaglia per liberare Massawa. Una lotta senza esclusione di colpi che si combatte dall’8 al 10 febbraio, sia lungo la via di terra, sia per mare. L’Eritrea combatte contro l’esercito etiopico superiore per numero di soldati e armamenti. Un esercito nemico aiutato dalle grandi potenze, Urss, Cuba, Israele, determinato, per mantenere il controllo sul porto, a schierare potenti mezzi, carri armati, cannoni, missili, razzi anticarro, navi. Gli eritrei sul terreno combattono con la fanteria armata con le armi sottratte al nemico, mentre in mare escono i battelli fenkil, piccole cannoniere. Pochi credono che l’Eritrea possa farcela, invece la vittoria arriva e con essa la completa liberazione di Massawa. Una sorpresa non solo per l’opinione pubblica internazionale, ma anche per l’Etiopia e i suoi consulenti militari. Una vittoria che mette fine alla presenza in Eritrea della Seconda Armata Rivoluzionaria etiopica. Dopo la sconfitta l’esercito etiopico ripara a Ghinda. Ma per Menghistu Hailè Marian la battaglia non è ancora finita. L’ordine è rispondere alla sconfitta con la vendetta, distruggendo la città, le infrastrutture, colpendo ogni cosa con napalm e bombe a grappolo. Compresi civili, anziani e bambini. È la scelta sanguinaria di cui ancora oggi la città porta i segni.Per i guerriglieri la liberazione di Massawa, con “l’operazione Fenkil” è la vittoria che spiana la strada verso l’indipendenza. Asmara è liberata l’anno dopo, il 24 maggio 1991. Per questi motivi “l’operazione Fenkil” è ricordata tutti gli anni in Eritrea e in ogni città del mondo dove ci siano comunità eritree. Perché si trasmetta la memoria dei molti eroi, uomini e donne che hanno combattuto con coraggio per l’indipendenza del Paese.